Lo scorso 30 gennaio,con il mio amico Giammario (Beghelli!) riprendiamo la caccia interrotta per 15 giorni a causa di un piccolo intervento ad un occhio per lui e di un esame particolare per mia moglie.Dalla fine di novembre abbiamo abbandonato la caccia ai tordi e ci siamo dedicati agli acquatici frequentando il Lago Serra di Corvo (Diga sul torrente Basentello) al confine tra la provincia di Bari e quella di Potenza. E' un invaso creato nel 1974 per usi irrigui sbarrando il torrente Basentello. L'invaso si divide in due rami:quello dalla parte del Basentello è in provincia di Potenza,mentre quello dall'altro lato è in parte in provincia di Bari. Frequentiamo il lato di Potenza avendo avuto i relativi permessi. Siccome sono gli ultimi giorni di caccia e poichè sin dall'epifania non si era visto alcunchè, decidiamo di partire con comodo perchè,riteniamo,è inutile fare levataccie a vuoto.

Per la cronaca Beghelli ha 61 anni ed io 63! Dunque ben oltre le 5,30 siamo sul posto e quando arriviamo vediamo che dalla sponda opposta ci sono già dei cacciatori appostati ( si riveleranno essere i nostri amici di Ruvo).Purtroppo facciamo un gran casino nel sistemare l'appostamento e sicuramente disturbiamo la selvaggina. Poichè ci sono state forti pioggie la conformazione del lago muta continuamente. Noi siamo proprio in prossimità dello sbocco del torrente. Ultimato il capanno,come al solito,mi accingo alla posa degli stampi che è un lavoro da sempre riservato a me.Come sempre ho gli stivali a coscia,ma ci sono dei punti dove il livello dell'acqua si alza sensibilmente. Piazzo da un lato una quindicina di alzavole e mi accingo a sistemare una decina di germani e fischioni dall'altro lato. Mi accorgo che c'è una specie di gradino nell'acqua e cerco di fare attenzione .Ho appena posato 3 o 4 stampi quando scivolo sul gradino e per non cadere di schiena, mi giro di lato appoggiano le braccia nell'acqua. Risultato: le braccia completamente bagnate fino all'avambraccio giacca compresa;sono completamente bagnato dalla cintola in giù .L'acqua è abbondantemente entrata negli stivali tanto che i piedi galleggiano.A fatica mi sfilo questi ultimi e faccio uscire l'acqua. Pantaloni e calze sono completamente inzuppati e purtroppo non abbiamo pensato a portare un ricambio. Giammario si offre subito di tornarcene a casa ma non me la sento anche perchè ci sono molti uccelli. Per fortuna,a parte le braccia, dalla cintola in su sono asciutto. E' quasi l'alba e ci sistemiamo nell'appostamento: per ora non ho freddo! Vediamo diversi stuoli di fischioni e di alzavole e spariamo anche 3 volte ma senza esito. Verso le 8 comincio a sentire freddo ed a tremare ed allora decidiamo il rientro. Mentre smontiamo il capanno arriva prima uno stuolo di una quindicina di alzavole e poi uno di una cinquantina di fischioni. Purtroppo siamo completamente allo scoperto e non possiamo far nulla. Sicuramente sarebbe stata una giornata positiva ma, come assai spesso è successo, la sorte avversa si è accanita contro di noi impedendoci di godere di un risultato positivo. Per la cronaca il giorno dopo, ultimo di caccia, siamo tornati allo stesso posto ma le anatre erano sparite!

Riccardo Turi