Descrizione – Lunghezza dalla testa all’attaccatura della coda 110 – 130 cm; coda 3 – 4 cm; altezza alla spalla 70 – 80 cm; peso: maschio 30 – 50 kg, femmina 25 – 42 kg. Il camoscio appare piuttosto simile ad una capra, ma con macchie che fanno un contrasto netto sulla testa e corna sottili, ricurve all’estremità. Il corpo del camoscio è robusto, con collo piuttosto esile, testa corta, alquanto assottigliata verso il muso. I piedi sono lunghi e robusti, con zoccoli posteriori piani esteriormente. Le corna sono cerchiate alla base e provviste di scanalature longitudinali, sono lisce verso l’estremità e comuni in entrambi i sessi. La tinta generale del mantello è bruno rossiccia o rosso ruggine in estate e bruno nerastro in autunno ed in inverno. Sul capo, giallastro, spicca una striscia nera che, dall’orecchio arriva all’estremità del muso. I due sessi sono abbastanza simili, anche se i maschi tendono ad avere una corporatura più grossa e forte. I casi d’albinismo o gli esemplari molto scuri sono molto rari.

 

Abitudini – Il camoscio è principalmente diurno, di rado resta attivo durante la notte. Le ore di maggiore attività coincidono con il mattino e la sera, durante le ore centrali della giornata, specie durante l’estate, si dedica al riposo. Molto agile è in grado di arrampicarsi benissimo. Il camoscio si sposta al passo ed al galoppo, raramente al trotto. Nuota, ma soltanto in caso di necessità. Vive in greggi: le femmine con i piccoli e talvolta uno o due maschi, ma mai sotto la guida di un maschio. I maschi generalmente vivono appartati, in piccoli gruppi oppure solitari. Si formano branchi misti durante la stagione degli amori. Fischia e sibila quando avverte un pericolo. Emette anche un suono vibrante, belante, simile a quello della capra.

 

Alimentazione – Come le capre, il camoscio si nutre di una grande tipologia di vegetali, dalle erbe ai rovi, dalle fogli alle gemme delle conifere. Si ciba anche di ghiande, bacche e corteccia d’albero. A seconda della stagione le percentuali di vegetali variano di composizione: più foraggio in estate, più arbusti ed essenze arboree durante il periodo invernale.

 

Riproduzione – La stagione degli amori ha inizio verso la metà di novembre e dura fin verso metà dicembre. In questo periodi i maschi combattono per la conquista dell’harem. La gestazione dura circa sei mesi, ed ad ogni parto nasce in genere un solo piccolo, più raramente due.

Habitat e Area di Distribuzione – Boschi, sia di caducifoglie, sia di conifere e misti, specie nei monti con pendii ripidi e rocciosi. Il camoscio è frequente anche sopra il limite della vegetazione arborea. Nelle Alpi staziona di solito tra i 1500 ed i 2500 m, anche se raggiunge quote più elevate. Durante la preistoria ed in modo particolare durante l’ultima glaciazione, il camoscio era diffuso in quasi tutta Europa ed in Asia Minore. Con l’aumento delle temperature la specie si rifugiò sulle montagne più alte, con popolazioni isolate che spesso hanno dato origine a sottospecie particolari. Il camoscio è presente sulle Alpi, nei Carpazi, nelle Alpi Tansilvane, nei Monti Tatra, in Asia minore e nel Caucaso. Nei Pirenei, sulle montagne della costa cantabrica e nell’Appennino abruzzese è diffusa la sottospecie Rupicapra ripicapra ornata, oggetto di severe misure di protezione

 

 

(Caccia – La caccia al camoscio è sempre stata considerata un passatempo principesco. Massimiliano di Asburgo esercitava questa caccia esaltandone la preparazione alpinistica, necessario per raggiungere la preda sulle vette più impervie. Attualmente la caccia viene esercitata come selezione, nei tempi e con le modalità consentite.)